Alendronato ( Fosamax ) è un potente bifosfonato con una prolungata durata d’azione.
Recenti report hanno trovato che nei pazienti che facevano uso prolungato di Alendronato sono comparse fratture sottotrocanteriche o diafisarie prossimali del femore, facendo temere che fossero conseguenze di un’eccessiva soppressione del turnover osseo.
Sono stati effettuati 2 studi osservazionali basati su Registri:
1) studio cross-sezionale ( n=11.944 ), che ha confrontato la distribuzione per età, l’esposizione, e i meccanismi di trauma tra differenti tipi di fratture prossimali del femore, e
2) studio di coorte con controllo nei pazienti con precedenti fratture non all’anca ( n=5.187 + n=10.374 ), per valutare l’ipotesi che l’aumento del rischio di successive fratture atipiche del femore eccedesse l’aumento delle tipiche fratture dell’anca.
I Ricercatori hanno cercato la prova di una relazione dose-risposta ed hanno osservato che una più alta aderenza, o un trattamento prolungato con Alendronato, può essere causa di un numero maggiore di fratture atipiche del femore.
E’ stato osservato che il 7% dei pazienti con fratture atipiche erano stati esposti all’Alendronato, e lo stesso è stato riscontrato per le fratture tipiche dell’anca.
Nello studio di coorte, il rischio ( hazard ratio, HR ) per una frattura diafisaria / sottotrocanterica con Alendronato è stato pari a 1.46 ( p=0.12 ), rispetto a 1.45 ( p minore di 0.001 ) per la frattura del femore, dopo aggiustamento per co-morbidità e co-trattamenti farmacologici.
Il rischio è risultato ridotto dall’alta aderenza all’Alendronato, e il rapporto tra fratture dell’anca e del femore ( porzione diafisaria / sottotrocanterica ) era identico nei pazienti con frattura trattati con Alendronato e nei controlli con frattura non-trattati.
Le fratture della porzione diafisaria / sottotrocanterica del femore condividono l’epidemiologia e la risposta al trattamento delle classiche fratture dell’anca e sono meglio classificate come fratture osteoporotiche. ( Xagena2009 )
Abrahamsen B et al, J Bone Miner Res 2009;24:1095-1102
Endo2009 Farma2009