La somministrazione di vitamina-D nelle donne oltre i 70 anni di età è considerato un intervento protettivo nei confronti delle fratture da caduta. Le pazienti di questa età hanno comunque una scarsa compliance per cui un gruppo di medici di Melbourne, in Australia, ha provato a somministrare una singola dose annuale di 500.000 UI di Colecalciferolo per valutarne l’efficacia preventiva su cadute e fratture.
E’ stato condotto uno studio controllato e randomizzato in doppio cieco che ha coinvolto 2.256 donne ultrasettantenni in comunità trattate con alte dosi di Colecalciferolo in un’unica somministrazione annuale per bocca o con placebo per un periodo di 3-5 anni.
In maniera inattesa le donne trattate con la vitamina-D ad alto dosaggio avevano un maggior rischio di frattura: 171 fratture nel gruppo in trattamento rispetto a 135 fratture nel gruppo di controllo ( rischio relativo, RR=1.26 ). Il rischio era maggiore nei primi mesi dopo la somministrazione della megadose di vitamina ( 1.31 nei primi 3 mesi ), periodo nel quale la concentrazione di vitamina-D nel sangue era elevatissima ( in media 120 nmol/l ).
Non è detto che la somministrazione di vitamine sia priva di effetti avversi, in particolare quando si usano le dosi alte o altissime. Sulla base dei dati australiani, la somministrazione di alte dosi di vitamina D alle donne dopo i 70 anni è da sconsigliare perché si associa a un effetto paradosso di aumento delle fratture. ( Xagena2010 )
Sanders K, Stuart A, et al. Annual high-dose oral vitamin D and falls and fractures in older women. JAMA 2010;303:1815-1822
Fonte: AIFA – Reazioni, 2010
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