Vistide ( Cidofovir ) deve essere impiegato solamente per infusione endovenosa e non deve essere somministrato mediante altre vie, inclusa l’iniezione endo-oculare o la via topica.
All’uso fuori indicazione è associato un aumento del numero di reazioni avverse.
Si è verificato un aumento dell’uso di Vistide in indicazioni e/o mediante vie di somministrazione non-approvate.
La sicurezza d’impiego e l’efficacia di Vistide non sono state dimostrate in malattie diverse dalla retinite da Citomegalovirus ( CMV ) negli adulti con AIDS.
Ulteriori informazioni sulla problematica di sicurezza
Nell’Unione Europea, Vistide è stato approvato esclusivamente per il trattamento della retinite da Citomegalovirus negli adulti con sindrome da immunodeficienza acquisita ( AIDS ) e senza disfunzioni renali.
Dai rapporti post-commercializzazione è emerso un aumento dell’uso di Vistide in indicazioni e/o mediante vie di somministrazione non-approvate, incluso l’impiego in alcune infezioni virali potenzialmente mortali.
Durante il periodo compreso tra il 23 aprile 2009 e il 22 aprile 2010, l’87% dei 46 eventi avversi riferiti all’azienda ha coinvolto l’uso di Vistide o in un’indicazione non-approvata o mediante una via di somministrazione non-approvata.
Le reazioni avverse più frequenti e più gravi riferite in associazione all’uso fuori indicazione e mediante vie di somministrazione non-approvate di Vistide sono state nefrotossicità, tossicità oculare e neutropenia, coerenti con il profilo di sicurezza di Vistide.
La maggior parte degli eventi avversi oculari era associata alla somministrazione endo-oculare di Vistide. Sono stati riferiti inoltre eritema grave, erosioni dolorose e nefrotossicità in seguito ad applicazione topica di Vistide, riformulato in crema o unguento.
La registrazione di casi di nefrotossicità in seguito a somministrazione topica di Vistide suggerisce che l’applicazione topica di Vistide non impedisce il verificarsi di effetti tossici sistemici associati al prodotto.
Nei pazienti che assumevano Vistide fuori indicazione o mediante vie di somministrazione non-approvate è stata frequentemente riferita anche mancanza di efficacia terapeutica del medicinale. In alcuni casi, che prevedevano il trattamento di condizioni gravi e potenzialmente mortali, la mancanza di efficacia si è rivelata fatale.
Importanti informazioni sulla sicurezza associate a Vistide e incluse nel Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto
A) Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Vistide deve essere impiegato solamente per infusione endovenosa e non deve essere somministrato mediante altre vie, inclusa l’iniezione endo-oculare o la via topica. L’infusione del farmaco deve essere praticata solamente in vene con adeguato flusso ematico che consenta una rapida diluizione e distribuzione.
La sicurezza d’impiego e l’efficacia di Vistide non sono state dimostrate in malattie diverse dalla retinite da CMV negli adulti con AIDS.
Insufficienza renale/emodialisi - Il trattamento con Vistide non deve essere iniziato in pazienti con clearance della creatinina inferiore o uguale a 55 ml/min o con proteinuria maggiore o uguale a 2+ ( maggiore o uguale a 100 mg/dl ) perché non si conoscono i dosaggi ottimali per la terapia d’attacco e di mantenimento nei pazienti con compromissione renale da moderata a grave. L’efficacia e la sicurezza di Cidofovir in queste condizioni non sono state stabilite.
È stato osservato che l’emodialisi ad alto flusso riduce i livelli sierici di Cidofovir di circa il 75%. La frazione della dose estratta durante l’emodialisi è pari a 51.9 ± 11.0%.
Nefrotossicità - La nefrotossicità dose-dipendente è la principale tossicità dose-limitante correlata alla somministrazione di Cidofovir. La sicurezza di Cidofovir non è stata valutata in pazienti in trattamento con altri agenti noti per essere potenzialmente nefrotossici ( ad es. Tenofovir, aminoglicosidi, Amfotericina B, Foscarnet, Pentamidina per via endovenosa, Adefovir e Vancomicina ).
Vistide non deve essere somministrato in concomitanza con medicinali che contengono Tenofovir disoproxil fumarato per il rischio di sindrome di Fanconi.
Si raccomanda di interrompere la somministrazione degli agenti potenzialmente nefrotossici almeno 7 giorni prima di iniziare il trattamento con Cidofovir.
I pazienti in trattamento alla dose di 3 mg/kg, 5 mg/kg o 10 mg/kg che non assumevano contemporaneamente Probenecid hanno sviluppato evidenze di danni a carico delle cellule tubulari prossimali, inclusa glicosuria, e riduzioni della fosfatasi sierica, acido urico e bicarbonato, ed aumenti della creatinina sierica. I segni di nefrotossicità sono stati parzialmente reversibili in alcuni pazienti. L’uso concomitante di Probenecid è essenziale per ridurre la nefrotossicità pronunciata di Cidofovir in modo tale da ottenere una terapia a base di Cidofovir con rapporto rischio/beneficio accettabile.
Eventi oculari - Ai pazienti in trattamento con Cidofovir devono essere richiesti esami oftalmologici di follow-up su base regolare per la possibile comparsa di uveite / irite e ipotonia oculare. In caso di uveite/irite la somministrazione di Cidofovir deve essere interrotta se non si ottiene risposta al trattamento con corticosteroidi somministrati per via topica, oppure se le condizioni peggiorano o se dopo un trattamento con risultati positivi, si ripresenta irite/uveite.
Altre precauzioni - Cidofovir deve essere considerato potenzialmente cancerogeno nell’uomo.
B) Effetti indesiderati
Nel corso della sorveglianza post-marketing sono stati segnalati casi di insufficienza renale ( oltre ad eventi possibilmente causati dall’insufficienza renale, ad es. aumento della creatinina, proteinuria, glicosuria ), alcuni dei quali fatali. Sono stati segnalati casi di insufficienza renale acuta dopo solo una o due dosi di Cidofovir. ( Xagena2011 )
Fonte: AIFA, 2011
Inf2011 Farma2011