Negli Stati Uniti, l’FDA ( Food and Drug Administration ) ha modificato la scheda tecnica di Prolia ( Denosumab ), aggiungendo alle sezioni Warnings and Precautions, e Contraindications, il rischio di reazioni di ipersensibilità con l’impiego di questo farmaco-anti-osteoporosi.
Ipersensibilità clinicamente significativa, tra cui anafilassi, è stata segnalata con Prolia. I sintomi hanno incluso: ipotensione, dispnea, senso di costrizione alla gola, edema delle vie aeree del viso e della parte superiore, prurito e orticaria.
Nel caso in cui dovesse verificarsi una reazione anafilattica o altre reazioni allergiche clinicamente significative, è necessario iniziare una terapia appropriata e sospendere l'utilizzo di Prolia.
Pertanto Prolia è controindicato nei pazienti con storia di ipersensibilità sistemica a qualsiasi componente del medicinale.
Denosumab, il principio attivo di Prolia, è un anticorpo monoclonale umano ( IgG2 ) che si lega a RANKL ( ligando di RANK ) con elevata affinità e specificità, prevenendo il verificarsi della interazione RANKL/RANK, riducendo così il numero e la funzione degli osteoclasti, con conseguente diminuzione del riassorbimento osseo sia a livello corticale che trabecolare.
Prolia trova indicazione in: trattamento delle donne in postmenopausa con osteoporosi ad alto rischio di frattura; trattamento per aumentare la massa ossea negli uomini con osteoporosi ad alto rischio di frattura; trattamento per aumentare la massa ossea negli uomini ad alto rischio di frattura sottoposti a terapia di deprivazione androgenica per tumore della prostata non-metastatico; trattamento per aumentare la massa ossea nelle donne ad alto rischio di frattura riceventi terapia adiuvante con inibitori della aromatasi per cancro al seno.
Prolia, al dosaggio di 60 mg, deve essere somministrato ogni 6 mesi mediante iniezione sottocutanea nella parte superiore del braccio, parte superiore della coscia, o nell'addome.
I pazienti devono assumere supplementi di Calcio ( 1000 mg/die ) e almeno 400 UI di Vitamina-D al giorno.
Prolia è controindicato in: pazienti con ipocalcemia, nei casi di ipersensibilità nota al medicinale. Prolia non deve essere somministrato in gravidanza.
I pazienti trattati con Prolia non devono essere trattati con Xgeva, che ha lo stesso principio attivo ( Denosumab ).
Il trattamento con Prolia può causare ipersensibilità tra cui reazioni anafilattiche.
L’ipocalcemia deve essere corretta prima di iniziare la somministrazione di Prolia. Lo stato ipocalcemico può peggiorare durante trattamento con Prolia, specialmente nei pazienti con insufficienza renale; è necessario quindi integrare adeguatamente i pazienti con Calcio e Vitamina D.
Prolia può causare gravi infezioni, tra cui infezioni cutanee. I pazienti devono essere informati di prestare attenzione ai segni o sintomi di infezione, tra cui la cellulite, e di rivolgersi immediatamente a un medico.
Prolia può causare reazioni dermatologiche; sono stati segnalati: dermatiti, eritemi, eczemi. Deve essere presa in considerazione la sospensione Prolia se si dovessero sviluppare sintomi gravi.
Sono stati segnalati casi di osteonecrosi della mandibola con Prolia, pertanto devono essere strettamente monitorati i pazienti per evidenziare precocemente i sintomi.
E’ necessario valutare i pazienti con dolore alla coscia o all'inguine per escludere una frattura femorale; fratture femorali atipiche sono stati segnalate.
E’ stata anche dimostrata una soppressione significativa del turnover osseo con Prolia.
Nell’osteoporosi postmenopausale, le reazioni avverse più comuni riscontrate con Prolia ( maggiori del 5% rispetto al placebo ) sono state: mal di schiena, dolore alle estremità, ipercolesterolemia, dolore muscoloscheletrico, e cistite. La pancreatite è stata riportata negli studi clinici.
Nell’osteoporosi maschile: le reazioni avverse più comuni tra i pazienti trattati con Prolia ( maggiore del 5% rispetto al placebo ) sono state: dolore alla schiena, artralgia, e rinofaringite.
Tra i pazienti che hanno impiegato Prolia per la perdita ossea a causa di ablazione ormonale per il tumore: le più comuni reazioni avverse ( maggiori o uguali al 10% rispetto al placebo ) sono state: artralgia e mal di schiena. Nel corso degli studi clinici è stato riportato dolore alle estremità e dolore muscolo-scheletrico.
In caso di insufficienza renale non sono necessari aggiustamenti posologici. I pazienti con clearance della creatinina inferiore a 30 ml/min o sottoposti a dialisi sono a rischio di ipocalcemia. Pertanto, questi pazienti devono assumere supplementi a base di Calcio e Vitamina D, e devono essere monitorati i livelli sierici di calcio. ( Xagena2013 )
Fonte: FDA, 2013
Endo2013 Farma2013