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Lo studio di fase III CSEG101A2301 non ha mostrato alcuna superiorità di Crizanlizumab versus placebo nella riduzione delle crisi vaso-occlusive


Gli operatori sanitari sono stati informati riguardo alle conclusioni dello studio clinico di fase III CSEG101A2301, che ha confrontato Crizanlizumab ( Adakveo ) e placebo nei pazienti con malattia a cellule falciformi.

 I risultati preliminari dello studio di fase III CSEG101A2301 ( STAND ) non hanno mostrato differenze tra Crizanlizumab e placebo nei tassi annualizzati di crisi vaso-occlusive che hanno portato a una visita medica nel primo anno successivo alla randomizzazione.

 I risultati preliminari non hanno mostrato nuovi problemi di sicurezza con Crizanlizumab. Tuttavia, sono stati segnalati tassi più elevati di eventi avversi di grado 3 o superiore correlati al trattamento con Crizanlizumab rispetto al placebo.

 Un’ulteriore valutazione dei dati dello studio CSEG101A2301 e del loro potenziale impatto sul rapporto beneficio / rischio di Crizanlizumab è in corso da parte dell’EMA.

 Mentre questa valutazione è in corso, i medici devono valutare il beneficio e i rischi individuali di ogni paziente nel prendere decisioni terapeutiche riguardanti l’uso di Crizanlizumab.

Adakveo è indicato per la prevenzione delle crisi vaso-occlusive ( VOC ) ricorrenti nei pazienti con malattia a cellule falciformi di età uguale e superiore a 16 anni.
Il farmaco può essere somministrato come terapia aggiuntiva a Idrossiurea / Idrossicarbamide ( HU/HC ) o come monoterapia nei pazienti per i quali il trattamento con HU/HC è inappropriato o inadeguato.
Adakveo è attualmente approvato per l’uso alla dose di 5.0 mg/kg.

Crizanlizumab ha mostrato benefici clinici in uno studio randomizzato di fase II ( CSEG101A2201, SUSTAIN ), che ha portato all’autorizzazione all’immissione in commercio condizionata da parte dell’Agenzia Europea dei Medicinali ( EMA ).
I dati dello studio confermativo CSEG101A2301 ( STAND ) sono stati richiesti dall’EMA essendo parte delle condizioni per l’autorizzazione all’immissione in commercio.

L’analisi iniziale dello studio STAND è stata condotta sui dati di 252 partecipanti arruolati dall’inizio nel 2019 al cut-off dei dati del 31 agosto 2022.
I risultati non hanno confermato la superiorità statistica di Crizanlizumab rispetto al placebo nella riduzione delle crisi vaso-occlusive che hanno portato a una visita medica nel primo anno successivo alla randomizzazione.
Per l’endpoint primario, i tassi annualizzati aggiustati delle crisi vaso-occlusive che hanno portato a una visita medica nel primo anno successivo alla randomizzazione, stimati tramite regressione binomiale negativa, sono stati 2.49 ( IC 95%: 1.90, 3.26 ) nel braccio Crizanlizumab 5.0 mg/kg rispetto a 2.30 ( IC 95 %: 1.75, 3.01 ) nel braccio placebo.
Il rapporto tra tassi è risultato pari a 1.08 ( IC 95%: 0.76, 1.55 ) in Crizanlizumab 5.0 mg/kg rispetto al placebo.
Per l’endpoint secondario principale, i tassi annualizzati aggiustati di tutte le crisi vaso-occlusive che hanno portato alla visita medica e che sono state curate a casa, stimati tramite regressione binomiale negativa, sono stati 4.70 ( IC 95%: 3.60, 6.14 ) nel braccio Crizanlizumab 5.0 mg/kg rispetto a 3.87 ( IC 95% : 3.00, 5.01 ) nel braccio placebo.
Il rapporto tra tassi è risultato pari a 1.21 ( IC 95%: 0.87, 1.70 ) in Crizanlizumab 5.0 mg/kg rispetto al placebo.

Al momento non sono stati identificati nuovi problemi di sicurezza. Tuttavia ci sono stati tassi più elevati di eventi avversi di grado 3 o maggiore correlati al trattamento con Crizanlizumab rispetto al placebo.
Risultati simili sono stati osservati nel braccio con Crizanlizumab 7.5 mg/kg. Questa dose non è attualmente autorizzata. ( Xagena2023 )

Fonte: AIFA, 2023

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