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Mortalità correlata ad infezione con l’uso di MabCampath dopo terapia con farmaci antileucemici


Bayer HealthCare e Genzyme, in collaborazione con Health Canada, hanno informato i medici e i pazienti riguado a problemi di sicurezza insorti con l’uso di MabCampath ( Alemtuzumab ) come terapia di consolidamento susseguente a trattamento di combinazione con altri chemioterapici o biologici.

MabCampath è un anticorpo monoclonale umanizzato, ricombinante, autorizzato nel trattamento della leucemia linfocitica cronica a cellule B nei pazienti che sono stati trattati con farmaci alchilanti e che hanno fallito la terapia con Fludarabina ( Fludara ).

Lo studio clinico di fase II CALGB10101 è uno studio che stava valutando il regime terapeutico composto dalla chemioterapia di induzione a base di Fludarabina e Rituximab ( MabThera ), seguita da MabCampath per il consolidamento della remissione nei pazienti con leucemia linfocitica cronica a cellule B, sintomatica, precedentemente non-trattati.

Il regime di induzione in questo studio consisteva di Fludarabina 25 mg/m2 per via endovenosa ai giorni 1-5; Rituximab a dosaggio scalare da 50 mg/m2 al giorno1 a 325 mg/m2 al giorno 3, a 375 mg/m2 al giorno 5 ( ciclo 1 ) e poi 375 mg/m2 per via endovenosa al giorno 1 dei cicli 2-6; ogni 28 giorni per un massimo di 6 cicli.

Approssimativamente 4 mesi dopo l’ultima dose della Fludarabina, i pazienti con malattia stabile o responsiva hanno ricevuto terapia di consolidamento con MabCampath per via sottocutanea 3 mg al giorno 1, 10 mg al giorno 3, 30 mg al giorno 5, e 30 mg 3 volte alla settimana per 6 settimane.

Sei pazienti su 51 che hanno ricevuto i 3 farmaci ( induzione con Fludarabina + Rituximab e consolidamento con Alemtuzumab ) sono morti a causa di infezioni.
Le 6 infezioni letali sono state riportate come: meningite virale, infezione da Listeria meningitidis, infezione da Legionella pneumonia, infezione da Cytomegalovirus, polmonite da Pneumocystis jiroveci, e disturbo linfoproliferativo associato al virus di Epstein-Barr.

Bayer HealthCare e Genzyme hanno anche fornito informazione riguardo a 1 fatalità non-correlata ad un’infezione, ritenuta essere una GVHD ( graft versus host disease ) associata alla trasfusione, che si è presentata in una paziente non-linfocitopenica, che aveva ricevuto prodotti ematici non-irradiati.

L’impiego della terapia di consolidamento con MabCampath nella leucemia linfocitica cronica rappresenta un’area di intensa ricerca. Tuttavia il disegno dello studio CALGB10101 non permette una diretta valutazione del contributo relativo di ciascun farmaco nel regime terapeutico.
Sia la Fludarabina che Rituximab e Alemtuzumab hanno tutti proprietà immunosoppressive, ed è possibile che le complicanze infettive che si sono presentate in questo studio siano il risultato di un prolungato periodo di immunosoppressione in seguito al sequenziamento ( es. l’intervallo tra induzione e consolidamento ) di questi farmaci senza sufficiente tempo di recupero; il rischio può anche essere stato influenzato dal regime di induzione e/o dal dosaggio dei farmaci utilizzati o dallo schema terapeutico.
Il contributo relativo di ciascun farmaco agli outcome di sicurezza in questo studio non è chiaro in base ai dati disponibili. ( Xagena2008 )

Fonte: Health Canada, 2008


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