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Reazioni avverse da uso inappropriato di Ceftriaxone


Le segnalazioni associate al Ceftriaxone ( al 30 giugno 2009 ) sono state 1.374. Nella graduatoria per gravità di reazioni dei principi attivi più segnalati nel periodo 2001-2009 il Ceftriaxone si pone al 14° posto.

Dal 2001, anno d’istituzione della Rete nazionale di farmacovigilanza, al 30 giugno 2009 si sono registrate 855 segnalazioni. L’andamento è stato più o meno costante dal 2001 al 2004 per poi crescere e raggiungere un picco nel 2007, che potrebbe essere nuovamente raggiunto quest’anno.
Lombardia e Sicilia sono le regioni con il più alto numero di segnalazioni, con un andamento quasi costante negli ultimi due anni.

Per ciò che concerne il tipo di reazioni, il 60,6% di quelle raccolte tra il 2001 e il 30 giugno 2009 è riferibile a patologie della cute e del tessuto sottocutaneo, il 16,2% a patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche e il 15,9% a disturbi a carico del sistema immunitario.
Proprio sul sistema immunitario sono concentrati quasi un terzo dei decessi attribuiti a episodi anafilattici in pazienti con un’età Variabile dagli 8 ai 93 anni.
Queste reazioni anafilattiche non sono prevedibili, ma non è detto che non fossero in parte evitabili.

Vanno segnalati, inoltre, casi di sindrome di Lyell ( necrolisi tossica epidermica, 1.2% del totale ) e di Stevens-Johnson ( 1.3% del totale ), anche se spesso sono stati coinvolti altri medicinali.

Sono stati segnalati alcuni casi di epatite, che rappresentano il 6% di tutte le reazioni gravi e il 4% dei decessi.

Va sottolineata, infine, l’alta percentuale di reazioni avverse gravi ( quasi il 53% del totale ) che è molto più alta rispetto a quella generale nella Rete nazionale di farmacovigilanza ( circa 28% ).

I dati di prescrizione/consumo mostrano un importante aumento dell’uso di Ceftriaxone, con un aumento dal 2001 al 2008 di oltre il 75%. Un calcolo approssimativo permette di stimare tra 1,5 e 2 milioni le persone che annualmente vengono trattate con Ceftriaxone, con una spiccata variabilità regionale.
Pertanto sia i consumi sia le segnalazioni di reazioni avverse sembrano indicare una quota d’uso inappropriato del medicinale, considerate le indicazioni e le modalità di dispensazione e la molteplicità di alternative terapeutiche. ( Xagena2009 )

Fonte: Reazioni – AIFA, 2009


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