Studi farmacoepidemiologici hanno evidenziato un aumento del rischio di tumore cutaneo non-melanoma ( TCNM ) ( carcinoma a cellule basali, carcinoma a cellule squamose ) con esposizione a dosi cumulative crescenti del diuretico Idroclorotiazide ( HCTZ ).
I pazienti che assumono Idroclorotiazide da sola o in associazione con altri farmaci devono essere informati del rischio di carcinoma cutaneo non-melanoma e devono essere avvisati di controllare regolarmente la loro cute per identificare eventuali nuove lesioni o modifiche di quelle esistenti e a segnalare al medico ogni lesione cutanea sospetta.
Le lesioni cutanee sospette devono essere esaminate includendo possibilmente esami istologici
di biopsie.
I pazienti devono essere avvertiti di limitare l'esposizione alla luce solare e ai raggi UV e utilizzare
una protezione adeguata quando esposti alla luce solare e ai raggi UV ( ultravioletti ), per ridurre al minimo il rischio di cancro cutaneo.
L'uso di Idroclorotiazide deve essere attentamente valutato nei pazienti che hanno avuto un precedente tumore della cute.
I medicinali contenenti Idroclorotiazide sono ampiamente utilizzati per il trattamento dell'ipertensione, così come dell'edema cardiaco, epatico e nefrogeno o come terapia dell'insufficienza cardiaca cronica.
Il Comitato di Valutazione dei Rischi per la Farmacovigilanza ( PRAC ) dell'EMA ha effettuato una
valutazione delle fonti dei dati disponibili.
Due recenti studi farmaco-epidemiologici condotti su fonti di dati nazionali danesi ( tra cui il Registro dei tumori danese e il Registro nazionale delle prescrizioni ) hanno mostrato una associazione cumulativa dose-dipendente tra Idroclorotiazide e carcinoma cutaneo non-melanoma ( carcinoma a cellule basali, carcinoma a cellule squamose ).
L’attività fotosensibilizzante di Idroclorotiazide potrebbe agire come possibile meccanismo di sviluppo di TCNM.
Uno studio [ Pedersen et al, J Am Acad Dermatol 2018 ] ha riguardato una popolazione di 71.533 casi di carcinoma a cellule basali ( BCC ) e di 8.629 casi di carcinoma a cellule squamose ( SCC ) confrontati rispettivamente con popolazioni di 1.430.833 e 172.462 controlli.
L'uso elevato di Idroclorotiazide ( maggiore o uguale a 50.000 mg dose cumulativa ) è stato associato a un odds ratio ( OR ) aggiustato di 1.29 ( intervallo di confidenza 95%: 1.23-1.35 ) per carcinoma a cellule basali e di 3.98 ( IC 95%: 3.68-4.31 ) per carcinoma a cellule squamose.
È stata osservata una relazione dose-risposta cumulativa sia per carcinoma a cellule basali che per carcinoma a cellule squamose. Ad esempio, una dose cumulativa di 50.000 mg corrisponde a 12.5 mg di Idroclorotiazide assunti giornalmente per circa 11 anni.
Un altro studio [ Pottegard A et al, J Intern Med 2017 ] ha evidenziato una possibile associazione tra cancro del labbro ( SCC ) ed esposizione a Idroclorotiazide: 633 casi di cancro del labbro sono stati posti a confronto con 63.067 controlli, utilizzando una strategia di campionamento in funzione del rischio.
Per gli utilizzatori cronici è stata dimostrata una relazione dose-risposta cumulativa con un odds ratio aggiustato di 2.1 ( IC 95%: 1.7-2.6 ) che aumentava fino a OR di 3.9 ( 3.0-4.9 ) per pazienti che ne fanno uso elevato ( approssimativamente 25.000 mg ) e OR 7.7 ( 5.7-10.5 ) per la dose
cumulativa più alta ( circa 100.000 mg ).
Il tumore cutaneo non-melanoma è un evento raro. I tassi di incidenza dipendono fortemente dai fenotipi cutanei e da altri fattori che portano a diversi rischi di base e tassi di incidenza diversi nei vari Paesi.
I tassi di incidenza stimati variano tra le diverse regioni in Europa e sono previsti tassi da 1 a 34 casi ogni 100.000 abitanti/anno per carcinoma a cellule squamose e da 30 a 150 ogni 100.000 abitanti/anno per carcinoma a cellule basali.
Sulla base dei risultati dei due studi epidemiologici danesi, questo rischio potrebbe aumentare da circa 4 a 7.7 volte per carcinoma a cellule squamose e 1.3 volte per carcinoma a cellule basali, a seconda della dose cumulativa di Idroclorotiazide. ( Xagena2018 )
Fonte: AIFA, 2018
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