L’AIFA ha fornito importanti informazioni di sicurezza relative all’utilizzo clinico di Thalidomide Celgene ( Talidomide ) che ha ottenuto l’autorizzazione all’immissione in commercio, in associazione a Melfalan e Prednisone, per il trattamento di prima linea di pazienti con mieloma multiplo non trattato di età maggiore o uguale a 65 anni o non idonei a ricevere una chemioterapia a dosi elevate.
La Talidomide, originariamente proposta come ipnotico-sedativo, trovò impiego nel trattamento della nausea mattutina delle gestanti.
La Talidomide è stata la causa di una delle più grandi tragedie avvenute in campo medico.
1) Teratogenicità e Programma di Prevenzione della Gravidanza
La Talidomide è un noto agente teratogeno nell’uomo, una singola dose di Thalidomide Celgene 50 mg capsule rigide assunta da una donna in gravidanza può causare gravi anomalie congenite o la morte del feto. Negli anni '50 e '60 la Talidomide è stata prescritta a donne in gravidanza come sedativo e per alleviare la nausea mattutina. In conseguenza di ciò, sono nati circa 12.000 bambini con gravi malformazioni congenite provocate dalla Talidomide. Circa 5.000 sono a tutt’oggi viventi.
Thalidomide Celgene 50 mg capsule rigide è pertanto controindicata durante la gravidanza e le condizioni del Programma di Prevenzione della Gravidanza ( PPG ) devono essere soddisfatte da tutti i pazienti di ambo i sessi.
Il mieloma multiplo è una malattia principalmente diagnosticata nei pazienti anziani. Tuttavia, le donne potenzialmente fertili potrebbero far parte della popolazione oggetto di trattamento. L’AIFA desidera quindi richiamare l’attenzione sui requisiti del Programma di Prevenzione della Gravidanza descritti nella sezione 4.4 dell’RCP ( Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto ).
Prima di iniziare la terapia con Thalidomide Celgene
a) tutti i pazienti devono essere dettagliatamente istruiti sugli effetti teratogenici della Talidomide; inoltre, devono essere informati che l’uso della Talidomide è strettamente personale, che devono restituire al farmacista le capsule non utilizzate e che non devono donare sangue durante la terapia e fino a 1 settimana dopo la sua interruzione.
b) tutti i pazienti devono essere valutati e assegnati ad una delle tre seguenti categorie: donne potenzialmente fertili, donne non potenzialmente fertili e pazienti di sesso maschile. A seconda dell'appartenenza a una di queste categorie vengono stabiliti i requisiti educazionali e di minimizzazione del rischio che devono essere seguiti dai pazienti. Tutte le pazienti di sesso femminile, o le partner di un paziente di sesso maschile, devono essere considerate potenzialmente fertili salvo che non soddisfino i criteri definiti nella sezione 4.4 del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto.
c) tutti i pazienti devono compilare il modulo di Consenso Informato. Il medico prescrittore deve conservare in cartella clinica il modulo originale firmato e fornirne una copia al paziente. Tale modulo attesta che la o il paziente ha ricevuto tutte le informazioni necessarie ed ha compreso i messaggi educazionali chiave.
c) tutti i pazienti devono ricevere un opuscolo informativo per il paziente che sintetizza i requisiti del Programma di Prevenzione della Gravidanza che devono essere soddisfatti e gli avvisi di sicurezza.
Requisiti specifici per le donne potenzialmente fertili:
Contraccezione: Tutte le donne potenzialmente fertili devono adottare un metodo contraccettivo efficace nelle 4 settimane precedenti l’inizio della terapia, a meno che la paziente non si impegni ad osservare l’assoluta e continua astinenza sessuale, confermata ogni mese. Nel caso non sia stata già iniziata una terapia anticoncenzionale efficace, la paziente deve essere indirizzata a un medico specialista, al fine di instaurare un metodo contraccettivo efficace. Esempi di contraccezione efficace sono elencati nel paragrafo 4.4. del Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto. A causa dell’aumentato rischio di tromboembolia venosa nei pazienti con mieloma multiplo, è sconsigliato l’uso di contraccettivi orali combinati.
Test di gravidanza: Una volta instaurata la terapia anticoncezionale per almeno 4 settimane, deve essere eseguito il test sotto la supervisione di un medico nei 3 giorni precedenti la visita del medico prescrittore. Il test deve accertare l’assenza di una gravidanza prima dell’inizio del trattamento con Talidomide.
Limitazioni di prescrizione: La prescrizione di Thalidomide Celgene deve essere limitata a 4 settimane di trattamento per le donne potenzialmente fertili e a 12 settimane di trattamento per gli altri pazienti; la continuazione del trattamento richiede una nuova prescrizione.
Limitazioni di dispensazione: I farmacisti non possono dispensare più di 4 settimana di trattamento per le donne potenzialmente fertili e di 12 settimane di terapia per gli altri pazienti.
Idealmente il test di gravidanza, la prescrizione e la dispensazione del farmaco dovrebbero avvenire lo stesso giorno. La dispensazione di Thalidomide Celgene 50 mg capsule rigide deve essere fatta entro un massimo di 7 giorni dalla prescrizione.
Durante la terapia con Thalidomide Celgene e al termine della terapia
Requisiti specifici per le donne potenzialmente fertili
Contraccezione: si deve continuare ad adottare un metodo di contraccezione efficace durante la terapia e fino a 4 settimane dopo il termine della terapia, ed anche in caso di temporanea interruzione della dose/trattamento a meno che la paziente non si impegni ad osservare l’assoluta e continua astinenza sessuale, confermata ogni mese.
Test di gravidanza: deve essere eseguito sotto la supervisione di un medico ogni 4 settimane durante la terapia e dopo quattro settimane dal termine della terapia. Il test di gravidanza deve essere eseguito nei 3 giorni precedenti la visita del medico prescrittore.
Requisiti specifici per i pazienti di sesso maschile
Poiché la Talidomide viene rilevata nel liquido seminale, i pazienti di sesso maschile devono utilizzare profilattici per l’intera durata del trattamento e fino ad una settimana dopo la sospensione della dose/interruzione della terapia, qualora la propria partner sia in gravidanza, o potenzialmente fertile, e non utilizzi alcun metodo contraccettivo efficace.
Nel caso dovesse verificarsi una gravidanza in una paziente in trattamento con Talidomide, la paziente deve informare prontamente il medico prescrittore e il trattamento deve essere interrotto; in questo caso, è necessaria anche una valutazione da parte di un medico specialista o esperto in teratologia.
2) Neuropatia periferica
E’ ampiamente noto che la Talidomide causa danni neurologici che possono rivelarsi permanenti. La neuropatia è un evento avverso molto comune, potenzialmente grave, del trattamento con Talidomide, che potrebbe comportare un danno irreversibile. La neuropatia periferica generalmente insorge nell’arco di mesi a seguito dell’uso cronico. Sono stati tuttavia descritti anche casi dopo un uso relativamente breve. L’AIFA raccomanda di sottoporre i pazienti ad esami neurologici e clinici prima di iniziare la terapia con Talidomide e di effettuare regolarmente il monitoraggio standard durante il trattamento.
I medicinali per i quali è nota la correlazione con la neuropatia devono essere usati con cautela nei pazienti che assumono Talidomide.
Se il paziente soffre di neuropatia periferica, potrebbe essere necessario ritardare la somministrazione, ridurre il dosaggio o sospendere la terapia. Si raccomanda di fare riferimento alle modifiche della dose o al regime terapeutico descritte nel paragrafo 4.2 dell’RCP.
3) Eventi tromboembolici
Nei pazienti trattati con Talidomide, è stato riportato un rischio più elevato di trombosi venosa profonda e di embolia polmonare, soprattutto durante i primi 5 mesi di terapia. I pazienti devono essere informati di tale rischio e devono essere istruiti a prestare attenzione ai possibili segni e sintomi di tromboembolia. È opportuno somministrare una tromboprofilassi almeno per i primi 5 mesi di trattamento, specialmente nei pazienti che presentano fattori di rischio trombotico aggiuntivi ( ad esempio la somministrazione concomitante di agenti eritropoietici o una storia pregressa positiva per trombosi venosa profonda ).
4) Sincope e bradicardia
A causa della potenziale bradicardia indotta dalla Talidomide, i pazienti devono essere monitorati per accertare la comparsa di sintomi di sincope e bradicardia. Potrebbe rendersi necessario ridurre il dosaggio o sospendere la somministrazione del farmaco.
E’ necessario avere cautela nell’uso di farmaci con lo stesso effetto farmacodinamico, come ad esempio i principi attivi che notoriamente inducono torsione di punta, i beta-bloccanti o gli agenti anticolinesterasici.
5) Reazioni cutanee
Sono state riportate reazioni dermatologiche gravi, tra cui la Sindrome di Stevens Johnson e necrolisi epidermica tossica. Il trattamento va interrotto definitivamente, in qualsiasi momento, qualora il paziente presenti reazioni cutanee gravi, come ad esempio la Sindrome di Stevens Johnson.
6) Sonnolenza e capogiri
La Talidomide provoca frequentemente sonnolenza e vertigini. Thalidomide Celgene deve essere, pertanto, assunta in una singola dose alla sera prima di andare a dormire. ( Xagena2009 )
Fonte: AIFA, 2009
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